Le rose rampicanti sono un gruppo di rose sotto il quale vengono solitamente raggruppate diverse varietà di rose ovvero i rosai sarmentosi rifiorenti, i rosai sarmentosi non rifiorenti e i rosai climbing. Fra queste tre varietà di rose esistono alcune differenze abbastanza evidenti, che possono essere riconosciute anche da un appassionato alle prime armi. Le rose sarmentose non rifiorenti sono infatti quelle rose che si riempiono di fiori solo una volta all’anno, in primavera o in estate. Le rose sarmentose rifiorenti sono invece le rose che producono fiori a diverse riprese dalla primavera sino all’autunno. Le rose rampicanti infine sono degli arbusti sarmentosi che vengono ottenuti tramite innesto su un selvatico di una gemma selezionata da una pianta mutata spontaneamente , che ha iniziato a produrre rami lunghi e sarmentosi anomali. Questi rami anomali nonostante siano originati da una mutazione improvvisa iniziano a produrre fiori e foglie come se fossero rami normali del rosaio ma il loro sviluppo è in altezza. Grazie a questi innesti si sono potuti ottenere rosai rampicanti dotati dei fiori delle migliori rose a cespuglio ma non solo. Moltissimi rosai rampicanti sono stati realizzati utilizzando rose floribunda e polyantha, ottenendo dei risultati notevoli dal punto di vista estetico. Un breve chiarimento iniziale sulle tipologie di rose rampicanti e sulle differenze che intercorrono fra le diverse varietà è indispensabile per iniziare a fare un po’ di chiarezza sulla potatura di questa varietà di rose.
I veri professionisti della potatura, così come gli appassionati più amanti delle rose rampicanti, eseguono una potatura differenziata in base al tipo di rosa selvatica che sta alla base ma soprattutto in base alla tipologia di rosa viene innestata. A seconda che la rosa produttiva sia una polyantha, una tea o una floribunda, i professionisti eseguono una potatura differenziata sull’innesto. Per i semplici appassionati, e per chi vuole semplificarsi la vita, saranno sufficienti alcuni semplici accorgimenti ed i seguenti consigli per realizzare una potatura valida. La potatura dei rosai sarmentosi rifiorenti va eseguita alla fine dell’inverno, prima che le rose inizino la ripresa vegetativa. Questi rosai vanno potati per circa un terzo sui rami principali mentre sui rami secondari, i rami destinati a portare i fiori, la potatura deve essere realizzata sopra la terza o la quarta gemma, iniziando a contare le gemme dal punto di intersezione con il ramo principale. Come sempre il taglio dovrà essere netto e obliquo, nella direzione opposta alla gemma. Per potare le rose si dovranno utilizzare delle forbici ben affilate con lame integre senza interruzioni.
Le rose sarmentose non rifiorenti meritano invece un trattamento particolare, diverso da quello descritto in precedenza. Siccome queste rose non sono rifiorenti, la potatura dovrà essere eseguita dopo la fioritura, in primavera o in estate a seconda che la rosa fiorisca in uno o nell’altro periodo. La tecnica di potatura dei rosai sarmentosi non rifiorenti per certi versi è più semplice e meno delicata della potatura dei rifiorenti. In queste rose infatti dopo la fioritura vanno asportati tutti i rami vecchi e tutti i rami secchi. Inoltre vanno eliminate dalle rose tutti i fiori sfioriti eliminando anche il pezzetto di ramo che le sostiene. Questo servirà a stimolare la rosa a produrre nuove foglie costringendo inoltre la pianta ad un breve riposo dato dall’eliminazione di parte dei suoi rami.