La rosa è una delle piante più belle che esistano. Non a torto viene anche definita la “regina del giardino”. Purtroppo, anche le regine si ammalano e di conseguenza anche le rose. Tra le malattie più temibili per i roseti rientra certamente la ruggine, vero e proprio tormento di tutti gli appassionati di rose. La ruggine è una malattia provocata da un fungo parassita, il Phragmidium macronatu o Phragmidium subcorticium. Non sempre è facile prevenire, combattere e debellare questo fungo. Tuttavia, nei prossimi paragrafi proveremo a darvi alcuni utili suggerimenti.
La ruggine è provocata da eccessiva umidità e dal sempre più frequente rialzo delle temperature primaverili. L’infezione, infatti, si propaga in primavera, tramite l’inoculazione delle spore. Queste spesso rimangono nascoste per tutto l’inverno, alla base del roseto, tra le foglie secche che magari si staccano dalla pianta e che non vengono rimosse o eliminate. La ruggine si può diffondere anche su cultivar poco resistenti alla malattia o irrigate in maniera eccessiva.
La ruggine della rosa si manifesta con delle macchie arancione sul margine inferiore delle foglie, del picciolo e dei germogli. Quando l’attacco è massivo, possono essere infettati anche i rami. La parte superiore delle foglie invece appare macchiata di giallo. Le macchie tendono a scurirsi e a diventare prima rossastre e poi marrone scuro. Questa colorazione determina anche la deformazione delle parti colpite. In una simile condizione, la rosa non riesce a fiorire e la sua struttura assume una resa estetica scadente.
Per evitare la comparsa della malattia conviene eseguire potature regolari ed eliminare le foglie secche che in inverno si depositano alla base del roseto. Quando l’infezione è conclamata, si deve necessariamente ricorrere a prodotti antifungini. I più usati sono quelli a base di rame e i polisolfuri. Questi vanno somministrati in inverno. In primavera, invece, vanno effettuati trattamenti a base di poltiglia bordolese. In alternativa si possono usare ditiocarbammati od ossicloruri di rame. La ruggine può essere sconfitta somministrando anche prodotti chimici per via sistemica. In tal caso si usano l’ossicarbossina e le triforine. Questi prodotti sono molto tossici e vanno prima testati per verificare la resistenza della pianta. Per ridurre l’utilizzo di prodotti chimici, si può ricorrere a metodi di lotta biologica. Per la ruggine, però, non ci sono molti metodi naturali, l’unico è quello di potare ed eliminate immediatamente le parti della rosa che appaiono infette. Altra soluzione: scegliere cultivar resistenti. Una rosa inattaccabile dalla ruggine è la Frau Dagmar Hartopp, varietà con fiori e frutti dall’elevata resa ornamentale.