Le rose sono piante facili da regalare, da coltivare e da riprodurre. Per quanto riguarda quest’ultimo aspetto, c’è da dire che le rose si possono riprodurre in tanti modi. I metodi di riproduzione delle rose affondano le loro radici nel passato e molte tecniche erano persino conosciute nell’antichità. La riproduzione spontanea delle rose dava infatti solo specie selvatiche che via via sono diventate sempre più rare. La riproduzione forzata, cioè quella eseguita con l’intervento umano, è servita per creare ibridi, rose botaniche e portainnesti.
Le rose, come già detto al precedente paragrafo, si possono riprodurre con diversi metodi. Questi possono essere sostanzialmente suddivisi in riproduzione gamica e agamica. La riproduzione gamica, o sessuata, come dice lo stesso termine, avviene dall’incontro tra la parta maschile e femminile del fiore. L’incontro può avvenire in maniera spontanea, cioè tramite insetti o vento che trasportano il polline da un fiore all’altro, o tramite una metodica colturale che presuppone l’intervento umano. La riproduzione gamica forzata serve anche per creare rose botaniche e portainnesti. Per eseguire l’impollinazione, si scelgono due specie di rose diverse. Quella da impollinare va scelta con il bocciolo chiuso per evitare il contatto con altri pollini. La riproduzione avviene passando, con un pennello, il polline dell’esemplare scelto sulla rosa da fecondare. Questa, prima di ricevere il polline, deve essere privata dei semi e degli stami ( organi maschili). Se l’impollinazione avrà funzionato, dopo due settimane si osserverà l’ingrossamento dei cinorrodi, che produrranno dei semi da interrare. In pratica, con questo metodo, la riproduzione delle nuove rose ( botaniche, ibride, ma anche portainnesti) avviene per semina.
I metodi di riproduzione agamica delle rose, cioè asessuata, comprendono la talea, la propaggine, la micropopagazione e l’innesto. La riproduzione per talea è quella maggiormente praticata per le rose. Per effettuarla, si prelevano dei rami ( talee) da rose già coltivate. Le talee possono essere vecchie o giovani. Nel primo caso si parla di talea legnosa o da legno duro, nel secondo, di talea semilegnosa. Le talee vanno interrate in un piccolo contenitore e coperte con un telo o un sacchetto. Per favorire l’attecchimento delle talee giovani può essere necessario l’uso di ormoni radicanti.
La riproduzione per propaggine è un metodo di propagazione che può avvenire anche in maniera spontanea. Ciò accade quando la pianta madre cresce a tal punto da toccare il terreno. La parte che arriva al terreno si può poi separare dalla pianta madre per farla crescere autonomamente. Più complessa è invece la riproduzione con il metodo della micropropagazione. Questa tecnica viene effettuata in laboratorio e serve per evitare l’estinzione di rose rare. Con la micropropagazione si preleva una parte di tessuto della rosa per metterla in una coltura protetta in laboratorio. La riproduzione della pianta, in tal caso, avviene in maniera molto simile a quella delle cellule staminali.
Un altro metodo molto praticato per le rose è l’innesto. Questa tecnica consiste nell’inserire, all’interno di una pianta madre detta portainnesto, una parte di una seconda pianta che può essere un ramo o una gemma. Nelle rose si pratica generalmente solo l’innesto a gemma e in particolare quello “ a scudetto”.