Gli ibridi di tea sono delle rose moderne molto resistenti. In effetti sono le più usate in giardino. Queste varietà si possono facilmente riprodurre con diversi metodi. La riproduzione degli ibridi di tea è comunque molto controversa, perché varie fonti suggeriscono metodi contrastanti. La sfida è tra due soluzioni: l’innesto o la talea. Entrambi sono fortemente praticati nella riproduzione degli ibridi di tea, resta solo da scegliere tra quello più semplice e meno oneroso.
L’innesto è il metodo di riproduzione più praticato per gli ibridi di tea, ma anche il più complesso, perché prevede l’utilizzo di un portainnesto ottenuto da talea. Per ottenere rose ibride di tea con le stesse caratteristiche della pianta madre, si sceglie di solito un portainnesto di rosa selvatica, specie di rosa canina. Dalla rosa tea da innestare si preleva una gemma, a circa un centimetro e mezzo dal ramo. Sul portainnesto si pratica un taglio a T, si solleva la corteccia e si inserisce la gemma. Questo metodo di riproduzione viene detto “ innesto a gemma”. Viene di solito effettuato a fine estate o a inizio autunno e per questo viene anche chiamato “ innesto a gemma dormiente”. Non è però ancora noto se gli innesti a gemma siano più efficaci di quelli per talea.
La talea è il metodo di riproduzione più gettonato dagli appassionati di giardinaggio. Questo metodo è infatti più sbrigativo e di facile applicazione. La riproduzione degli ibridi di tea si ottiene per innesto di talee semilegnose, ovvero rametti che si presentano parzialmente marroni. La talea si può prelevare dall’apice o dal nodo. Quella apicale si taglia dalla punta del ramo, mentre quella del nodo si taglia sotto un nodo e deve contenere due o tre nodi. La talea può essere lunga da quindici a trenta centimetri. In genere si usano quelle risultanti dalla potatura. Queste si possono piantare in vaso o a pieno campo. Il terriccio del vaso deve essere leggero e ben drenato, preferibilmente composto da sabbia, perlite e torba. Per favorire la radicazione delle talee, il composto va mantenuto costantemente umido. La parte superiore può essere protetta con un sacchetto e posta in una zona d’ombra. La riproduzione per talea si può praticare a maggio e, in zone con clima mite, anche a ottobre. Alcuni, per far respirare le talee, preferiscono non coprirle con il sacchettino di plastica. Per velocizzare l’attecchimento, il substrato può essere arricchito anche da una polvere per la radicazione. Questa, se sussistono le corrette condizioni climatiche, può anche essere evitata.