Coltivare rose tappezzanti non richiede degli interventi particolarmente differenti rispetto ad una normale coltivazione delle rose. Molti interventi colturali infatti sono gli stessi che per i normali tipi di rose anche se vanno modellati all’aspetto di questa speciale varietà di rose. Le rose tappezzanti infatti sono delle rose dalla crescita vigorosa, che riempiono ampiamente lo spazio a loro dedicato in breve tempo. Questa crescita va quindi ordinata e regolamentata tramite degli interventi di potatura che serviranno anche a favorire la fioritura delle rose tappezzanti.
Le tappezzanti sono una varietà di rose estremamente resistente allo stress ed all’inquinamento ed è anche per questo motivo che vengono ampiamente utilizzate nella realizzazione di bordure ed aiuole in giardini pubblici e strade, luoghi soggetti ad un elevato stress causato dal frequente utilizzo e dalla presenza di bambini e animali nel primo caso e da elevato stress da inquinamento nel secondo caso. Il periodo ideale per piantare le rose è l’autunno o la fine dell’inverno ma le rose coltivate in vaso, ormai molto commercializzate per svariati motivi, si possono piantare durante tutto l’arco dell’anno. Le rose a radice nuda, la forma più economica di trapianto delle rose, possono essere messe a dimora solo durante il periodo di riposo vegetativo, dall’autunno alla fine dell’inverno, possibilmente lontano dai periodi di freddo più intenso. La piantagione in vaso è sicuramente la via più semplice e più sicura per piantare delle rose tappezzanti, in quanto ci da il massimo della garanzia di un buon risultato.
Per piantare le rose tappezzanti dobbiamo fare uno scavo largo almeno 2 volte le dimensioni del pane di terra. Se utilizziamo piantine a radice nuda lo scavo dovrà essere sufficientemente ampio per permettere un buon sviluppo iniziale dell’apparato radicale. Se vogliamo fare le cose a regola d’arte, lo scavo e l’apertura della buca dovrebbero essere fatti almeno 6-7 giorni prima della messa a dimora delle rose. L’apertura anticipata della buca infatti permette di fare areare per bene il substrato di coltura e di mineralizzare le sostanze presenti nelle vicinanze del futuro apparato radicale. Solitamente però la buca viene aperta solo pochi minuti prima della piantagione delle rose per motivi di tempo e praticità. Dopo aver aperto la buca comunque, riempiamo un primo strato con 2 dita di materiale drenante. Vanno benissimo l’argilla espansa o del ghiaietto, due materiali in grado di drenare bene l’acqua ed evitare pericolosi ristagni idrici nelle vicinanze dell’’apparato radicale della pianta. Al di sopra di questo strato drenante dobbiamo mettere del terriccio mischiato con letame in una proporzione terriccio-letame almeno di 6:1. Non esageriamo con il letame perché un eccesso di azoto nel terreno di coltura potrebbe indebolire la pianta nei suoi primi anni di crescita. Ora posizioniamo la pianta nel buco e riempiamo i vuoti di spazio intorno ad essa con del terriccio da giardinaggio. Finite le operazioni di riempimento calpestiamo per bene il terreno intorno al piede delle nostre rose ed annaffiamo abbondantemente. Da adesso in poi dovremo solo aspettare che le nostre rose si adattino al terreno ed inizino a vegetare.
Per le rose tappezzanti solitamente si utilizza una potatura corta, che andrà a togliere 4-5 gemme per ramo lasciando solo i rami principali e le biforcazioni secondarie più importanti. La stragrande maggioranza delle rose sono rifiorenti sul ramo dell’anno ed è per questo che va effettuata una potatura ad inizio stagione o meglio alla fine dell’inverno, qualche settimana prima che le rose inizino a vegetare. Prima che i germogli diventino verdi e prima che si schiudano le prime gemme dovremo intervenire con la potatura. Cerchiamo di rispettare le buone norme della potatura delle rose durante l’intervento: non tagliare troppo a ridosso o troppo lontano di una gemma, non fare un taglio troppo piatto o troppo obliquo e soprattutto non tagliare la gemma con strumenti poco affilati o con lame sfilacciate e seghettate.