Uno dei metodi più utilizzati per la riproduzione delle rose è senza dubbio l’innesto. Esistono due tipi di innesto che vengono praticati alle rose: l’innesto a occhio vegetante e l’innesto a occhio dormiente. Alla base di entrambi i metodi di riproduzione c’è la tecnica dell’innesto che consiste nell’inserimento di una gemma di una specie pregiata, solitamente una specie molto apprezzata per i fiori, su di una rosa più rustica e resistente che servirà da portinnesto. Da questa tecnica di base si sono poi evoluti i diversi tipi di innesto creando una serie di tipologie di innesti molto interessanti. Vediamo ora i due tipi di innesto che vengono principalmente praticati sulle rose.
L’innesto ad occhio vegetante è un tipo di innesto che viene eseguito utilizzando una gemma in vegetazione. Questo innesto viene realizzato fra maggio e giugno e da luogo a una emissione immediata di germogli che tuttavia non hanno tempo di lignificare prima del riposo vegetativo e quindi vanno incontro a seri danni da freddo.
L’innesto a occhio dormiente viene realizzato invece fra luglio ed agosto ed è il tipo di innesto più utilizzato poichè la gemma nata dall’innesto ha origine dall’occhio solamente la primavera successiva e quindi in un periodo caratterizzato da condizioni climatiche favorevoli allo sviluppo. L’innesto ad occhio dormiente è conosciuto anche con i nomi di innesto a gemma o innesto a scudetto e nella stragrande maggioranza dei casi viene realizzato su rosai selvatici, quindi molto resistenti e rustici, per migliorarne l’attitudine produttiva. Talvolta l’innesto a scudetto viene anche realizzato su rose da fiore allo scopo di ottenere corolle e fiori dalle forme particolari rispetto alle normali corolle ed ai normali fiori delle rose. L’innesto a occhio dormiente viene spesso utilizzato dagli appassionati per ottenere rosai con fiori di diverso tipo ma appartenenti alla stessa pianta. In pratica vengono create delle rose con fiori di diversi colori: alcuni rami saranno con fiori gialli, altri rami con fiori rosa e così via, a seconda delle varietà innestate.
Dopo aver spiegato le due principali tipologie di innesto praticate sulle rose, approfondiremo ora la tecnica di innesto per chi vuole cimentarsi in questa vera e propria arte. Per prima cosa, quando si vuole realizzare un innesto, dovremo scegliere la pianta madre cioè quella pianta che andrà a fornire gli occhi per l’innesto. Fatto questo andremo poi a scegliere sul un ramo sano, in buone condizioni e che abbia già fiorito dal quale andremo a prelevare gli occhi centrali. Per prelevare gli occhi utilizziamo un coltello da innesto ben affilato ed incidiamo la corteccia andando 1 cm sotto l’occhio, prelevando appunto il cosiddetto scudetto. Fatto questo dovremo preparare la sede nella quale andremo a posizionare lo scudetto, sulla pianta che fungerà da portainnesto. Incidiamo quindi la corteccia con un taglio a T e inseriamo lo scudetto in modo che affiori esclusivamente la parte superiore dell’occhio. A questo punto dovremo legare l’innesto con della raffia o del filo di lana, per evitare che questo si muova oltre che evitare pericolose infiltrazioni di aria e acqua nella ferita. La fasciatura andrà tolta 4 settimane dopo l’intervento di taglio ed innesto.