Le rose sono piante che si possono riprodurre in diversi modi. Le varie tecniche di riproduzione delle rose possono servire a creare rose botaniche, ibridi, rose più resistenti e portainnesti. Le tecniche di riproduzione delle rose sono essenzialmente due: la riproduzione gamica o sessuata e quella agamica o asessuata. Il primo metodo avviene naturalmente, ovvero: la parte femminile del fiore viene fecondata dal polline emesso dallo stesso fiore o da altri appartenenti alla stessa specie. La riproduzione sessuata si può anche effettuare artificialmente. In pratica, con questo metodo, le rose si riproducono per semina. I semi si possono raccogliere in autunno riponendoli in contenitori con terriccio grezzo. Questo metodo serve per creare rose botaniche o portainnesti. I più esperti possono anche provare a creare degli ibridi. Gli ibridi si creano scegliendo due rose diverse di cui una fornirà il polline per fecondare l’altra. Le rose vanno scelte a primavera; quella da fecondare va raccolta quando il bocciolo è ancora chiuso, per evitare fecondazioni da altri pollini. Il polline dell’esemplare scelto si passa, con un pennellino, nel fiore della seconda rosa opportunamente privata dei petali e degli organi maschili (stami). Se l’impollinazione sarà andata a buon fine, dopo due settimane si potrà osservare l’ingrossamento dei cinorrodi da cui estrarre i semi da interrare.
Tra i metodi di riproduzione agamica o asessuata delle rose ricordiamo la talea. La riproduzione per talea si effettua prelevando porzioni di rami dalle rose già esistenti. Per questa operazione si possono usare rami vecchi, in tal caso si parla di tale di legno duro, o giovani. Nella propagazione per talea da legno duro non è necessario ricorrere all’uso di ormoni radicanti, questi possono essere necessari per le talee giovani. Le talee più vecchie, lunghe circa trenta centimetri e prive di foglie, si prelevano a fine autunno, mentre quelle più giovani, con attaccate un paio di foglie, vanno raccolte in estate. Esiste anche la talea radicale, che si effettua usando i polloni che crescono sulle radici della pianta. Questa tecnica sembra la più efficace perché le nuove piantine radicano e germogliano più facilmente.
Le rose si riproducono anche per propaggine, per micropropagazione e per innesto. La propaggine può avvenire naturalmente quando un grosso ramo della pianta madre poggia a terra iniziando a dare nuovi germogli. Questo ramo, dopo la radicazione, si può tagliare dalla pianta madre per farlo crescere autonomamente. La micropropagazione consiste nel prelevare una piccola parte di tessuto della pianta e nel farla sviluppare in un ambiente di laboratorio. Questa tecnica funziona come la propagazione delle cellule staminali e viene applicata solo per rose in via d’estinzione. L’innesto è uno dei metodi di riproduzione più diffusi, anche per le rose. Questa pratica consiste nell’innestare una porzione di pianta in un’altra detta portainnesto. L’innesto maggiormente praticato per le rose è quello a gemma o a scudetto. Ulteriori informazioni sugli innesti delle rose si possono trovare all’interno di questa sezione.